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SASSI

di

Poesia, poesia, poesia!
Già da ragazzo mi piacevi, poesia, ed ho cominciato a scriverti tenendoti segreta nel cassetto del mio comodino.
Poi ho deciso di aprire le porte della tua prigione e lasciarti andare.
Tu sei volata via e sei entrata in un libro, SASSI.
Forse una nuova prigione, o forse no.
Perché scriverti? E soprattutto, perché lasciarti andare?
Ti ho scritta perché mi era facile scriverti, eri semplice ed esprimevi le mie emozioni nella tua forma semplice, libera! Eri una panacea, tra me e il mondo.
Ma, ti ricordi? Io sono cambiato molte volte e l’immagine di me che tu mi rimandi non mi è sempre piaciuta.
Io, adolescente, ti distrussi, per distruggere l’immagine di un me ragazzo, che ora mi manca così tanto, per cancellare quella ingenuità che solo i ragazzi hanno.
Per tutto quel periodo mi costrinsi a una pausa da te, ma, ti ricordi? A un certo punto non fui più capace di respingerti e, in un lamento soffocato, ripresi a crearti.
Perché sia chiaro che ciò che spinge un “poeta” a scrivere è un impulso interiore, al quale non sa resistere.
Per tutta la vita ho continuato a scrivere, in ogni luogo in cui andavo, in ogni sensazione che provavo, con il mio taccuino dentro il taschino, ero lì, pronto a farmi trovare pronto.
E per tutta la vita ti ho tenuta segreta, gelosamente segregata, scacciando da me ogni pensiero sul tuo destino.
Ma il tempo ha bussato alla porta e mi ha imposto una scelta.
Eh, sì, tenerti lì nel cassetto, era come ucciderti di nuovo, e, onestamente, non me la sono sentita.
Ecco perché ti ho lasciata andare, perché per una madre, esiste il momento in cui i figli lasciano il nido, lo sente, ed io l’ho sentito allo stesso modo e, forse, con la stessa intensità.
Non so se sei un figlio bello, ma so che per una madre ogni figlio è un figlio bello.
È così.
Ma se non sei una madre sentiti libero di giudicare.
Hai il diritto di dire che è brutta se così ti sembrerà.
“L’emozione non ha voce” e può essere positiva, o negativa.
Se ti apparirà negativa tieni presente che non è un caso che lo sia, perché il bene viene dal male.
In ciò siamo in buona compagnia.
“Un lamento si leva dal cuore” è l’incipit della mia poesia.
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura” è un incipit ben più famoso.
“Cantami o Diva del divino Achille l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei” è un incipit ancor più famoso.
Ma, restando più vicini a noi: “Si sta come d’autunno le foglie ed è subito sera” .
Non è forse vero che ogni neonato nasce con un pianto?
Ma poi cresce, cambia, si irrobustisce.
Lei è così, nasce, lamentandosi come Pinocchio, e cresce con me, seguendo il divenire del tempo, al quale solo è soggetta.
E, crescendo, cambia il suo corpo e il suo stile, affronta le asperità della vita acquistando forza, saggezza, stile. Il legno iniziale acquista un po’ di carne e il brutto anatroccolo spicca il volo, qual fosse cigno.

L'angolo dello scrittore - SASSI Ben Telli

Categoria: Classici - Poesia - Teatro

Editore: Europa Edizioni

Collana: Tracciare Spazi

Anno di pubblicazione: 2021

Numero di pagine: 335

ISBN: 979-12-201-1120-1

Euro 12.90

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BeniaminoBortelli

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